Percorso delle spoglie mortali di San Donato di Arezzo, dal suo martirio alla consacrazione del Tempio a Lui dedicato al Colle di Pionta

San Donato, secondo vescovo della diocesi di Arezzo, patrono della città, venne martirizzato mediante decapitazione sicuramente il giorno 07 del mese di agosto, dubbio l’anno, ma più probabilmente nel 304. Il Suo corpo è certo che fu sepolto al Colle di Pionta.[1]

Qui, il suo successore,  Gelasio, fece costruire un piccolo oratorio sopra la sua tomba conservatosi per circa 700 anni, fino al 1032. In quest’anno, il vescovo Teodaldo (1023-1036), prima della consacrazione del nuovo Tempio, avvenuta il 12/11/1032, riportò alla luce i resti mortali di San Donato fino a quel momento conservati nell’oratorio martiriale fatto erigere da Gelasio nel IV sec. La salma fu trovata con il capo posto sul petto, come quella di San Ippolito all’Isola Sacra di Ostia, particolari coincidenti con quanto attestato archeologicamente.[2]

Nella notte tra il 10 e l’11 novembre, i vescovi provenienti da tutta la “Tuscia” trasportarono il corpo di San Donato dall’oratorio alla Cattedrale di S. Stefano e Santa Maria, posta anche questa al Pionta, e li deposero sull’altare per due giorni, affinché i fedeli vi potessero sfilare davanti per venerare le spoglie del martire.

Ingresso alla cripta paleocristiana, al Pionta, dove fù sepolto il martire San Donato.

Interno della cripta paleocristiana. Nelle foto indagini 3D dell’equipe del Prof. Giorgio Verdiani del DIDA UniFI.

La mattina del 12 novembre 1032, giorno della consacrazione del nuovo Tempio dedicato a San Donato, i vescovi vi trasferirono i resti corporali del Santo.

Qui fu celebrata la prima solenne messa con i canti liturgici diretti da Guido Monaco o, più propriamente, da Guido d’Arezzo.

[1] Cronaca dei Custodi cfr. Pasqui IV, pp. 19-30; rerum Italicarum Scriptores, edizione carducciana, tomo XXIV, parte I, pp.69-82 (a cura di G. Grazzini) e monumenta Germaniae, Historia, Scriptores, XXX, 2, pp. 1468 ss. (a cura di A. Hofmeister).

[2] P. Testini in Aa. Vv. Ricerche archeologiche all’Isola Sacra